L'importanza di pensare al futuro dell'azienda
Fare testamento fa bene. E non ho preso alcun colpo di sole. Recitate scongiuri e fate le corna ma è così: fare testamento è una cosa buona, saggia, opportuna. E lo è per noi e per la nostra famiglia ma lo è anche per le nostre aziende. E' impressionante sentire quanti problemi possono nascere nelle aziende semplicemente perchè il titolare non si è cautelato in vita per evitare problemi al momento dell'addio. Tuttavia – e lo sappiamo tutti –, prima o poi il momento dell’addio arriva. Non è quindi inopportuno che una associazione di categoria come quella che presiedo abbia tenuto in questi mesi una serie di incontri sul tema della pianificazione famigliare e patrimoniale, in vista anche del definitivo passaggio del testimone. Incontri interessanti , alta attenzione, la sorpresa di capire e apprendere da Massimo Doria (consulente dell'Associazione sul tema) che buona parte dei problemi si potrebbero risolvere con un semplice foglio di carta. Prendete questo caso, autentico. Una piccola azienda artigiana. Ci lavorano il padre Tizio, che ha fondato l'azienda quasi 40 anni fa, con il figlio Caio. E' la classica snc. Il figlio Caio si sposa ed oggi a sua volta ha un bimbo, Sempronio, di 5 anni. Purtroppo, Caio viene a mancare. Che accade nella snc? Impensabile che il giudice faccia diventare socio il piccolo Sempronio e la madre non intende entrare in azienda. Il giudice fa fare una perizia sul valore dell'azienda (macchine, capannone) e fanno 800 mila euro la metà dei quali è degli eredi di Caio. Al padre Tizio servono, dunque, 400 mila euro per liquidare la quota del figlio. Ma Tizio non li ha. E vedremo nei mesi prossimi come evolverà la situazione, ovvero se Tizio riuscirà a mettere insieme la somma per andare avanti oppure se l'azienda andrà in liquidazione e si dividerà quel che si riuscirà a racimolare. Racconto questo episodio per ricordare a tutti i colleghi artigiani che in alcune situazioni al dolore della perdita si aggiunge il problema della successione. Naturalmente, senza arrivare al caso appena descritto, fare testamento fa bene perché possiamo e dobbiamo essere noi a decidere e pianificare su alcune questioni. Possiamo tracciare almeno i primi passi per direzionare il futuro della nostra azienda quando non ci saremo più. Possiamo evitare liti o costringere a faticose comproprietà. A noi decidere, se lo riteniamo, di avvantaggiare qualcuno (ad esempio un figlio particolarmente meritevole o portatore di un handicap). Soprattutto, abbiamo la facoltà di evitare che ad occuparsi del nostro patrimonio sia solo il Fisco (con la sua Legge del 1942!). Tenete conto che ci sono decine di buone ragioni per fare testamento, per essere noi a decidere. Direi che è un dovere nei confronti di chi amiamo. Ed è un dovere che in molti casi può davvero costare poco o nulla. Quando diciamo che basta un foglio di carta è esattamente così: è il testamento olografo. Non serve chiedere l’ausilio di un notaio – anche se la consulenza è sempre opportuna: si prende un foglio, e su quel foglio ci si scrive quel che si ritiene meglio. Fatevi consigliare, venite ai nostri incontri oppure direttamente in Associazione, dove potrete incontrare degli esperti. Insomma: mettete il tema “testamento” in qualche pagina della vostra agenda. Concludo con una ultima considerazione che faccio ai colleghi artigiani: dobbiamo dimostrare, anche in questa situazione, di essere imprenditori a tutto tondo, di essere capaci di assumerci le nostre responsabilità così come abbiamo sempre fatto. Non possiamo rischiare, per scaramanzia o ignoranza, di buttare alle ortiche il lavoro di una vita. Pensiamoci.
BORTOLO AGLIARDI Presidente Associazione Artigiani