fbpx

Loading color scheme

 

Aria = Spirito vitale

Progetto di abbellimento del reparto di pneumologia degli Spedali Civili di Brescia, a cura dell’Associazione Artigiani  

in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti SantaGiulia (Biennio specialistico, Scuola di Decorazione Artistica  2020-2022)

 

 

L’ Associazione Artigiani ha individuato il reparto di pneumologia dell’Ospedale Civile di Brescia per dar vita ad un’iniziativa che vuole idealmente esprimere a nome di tutti gli artigiani il più sentito ringraziamento per quanto fatto dagli operatori sanitari in occasione dell’emergenza Covid, che tanto duramente ha colpito la nostra città.

 

Non è stato difficile passare dal “cosa potremmo fare” alla sua realizzazione, grazie ad una rete di collaborazione tra persone abituate a condividere analoghi valori e, in questo caso, lo stesso linguaggio dell’arte come espressione di creatività.

 

La “riconoscenza” verso gli operatori sanitari si è concretizzata - nel fare tipico degli artigiani - nell’idea di rendere più accogliente il reparto di pneumologia, in sinergia con il gruppo Foppa, coinvolgendo giovani allievi del percorso universitario di Hdemia Belle Arti SantaGiulia, per dare nuovo “respiro” agli accessi e al corridoio del reparto.

 

La spinta positiva che Hdemia è sempre in grado di offrire ai giovani, la passione espressa dallo staff di direzione (Dott.sse Cristina Casaschi e Ilaria Manzoni che più da vicino hanno seguito questo percorso), l’incontro con la Direttrice del reparto Dott.ssa Michela Bezzi e la caposala Irene Mazzoli hanno consentito di sensibilizzare gli allievi sulla funzione di questo importante reparto.

“Aria = spirito vitale” è il tema «pensato e commissionato»  dall’Arch. Alessandra Dosselli e divenuto motivo ispiratore per la classe che, condotta sapientemente dall’insegnante Prof. Matsuyama, ha trovato un contorno espressivo, oltre che motivazionale.

 

L’Arch. Dosselli  si è occupata della «pulizia formale» del reparto e dell’allestimento delle opere per poter dare alle stesse il maggior valore possibile, rendendo la frequentazione del reparto da parte degli utenti esterni e degli operatori interna di maggior soddisfazione visiva e leggerezza. Il tutto grazie anche ai costanti contatti con il geom. dell’Ospedale, Gabriele Mazzoli.

 

Non possiamo tacere la grande sorpresa di tutti quando, a conclusione del lavoro realizzato in laboratorio, abbiamo potuto ammirare le opere realizzate, che di seguito a questa premessa potete ammirare.

 

E che dire delle nostre imprese associate Verni Decor s.n.c di Tiziano Archetti che ha ritinteggiato i locali e L.A.L. Lattoneria s.r.l. di Giuseppe Bertoglio che ha predisposto i supporti di ancoraggio alle pareti delle opere. A loro la riconoscenza per aver donato la prestazione di manodopera condividendo l’obiettivo inziale del progetto.

 

Un ringraziamento doveroso, infine, al dott. Massimo Lombardo, Direttore generale dell’Ospedale Civile che ha accolto di buon grado la nostra donazione, rendendola atto amministrativo con il decreto n. 504 dell’1 giugno 2022.

 

L’Associazione Artigiani è quindi orgogliosa di consegnare alla Comunità intera questo lavoro fatto in rete per un obiettivo di indubbio valore artistico e simbolico, oltre ogni retorica.

 

 

 

 

 

 

  

 

Da sempre la collaborazione tra l’Accademia di Belle Arti di Brescia SantaGiulia e l’Associazione Artigiani porta allo sviluppo di progetti che concretizzano la relazione tra l’arte e il saper fare.

 

In un tempo storico come quello della pandemia, così doloroso e al contempo sospeso, potere proporre agli studenti del primo anno del biennio, accompagnati dal Maestro Shuey Matsuyama, il lavoro di decorazione del reparto di Pneumologia degli Spedali Civili, ha rappresentato per tutti un importante momento di riflessione sul tema del dolore e della malattia ma anche della guarigione e del sollievo che l’armonia dell’arte può portare negli ambienti. Ne è nato un progetto davvero unico nel suo genere e declinazione che ha visto gli studenti lavorare in gruppo e poi da soli ricercando un dialogo costante tra la scelta dei colori e le tecniche esecutive.

 

La concretezza poi della relazione con l’Associazione Artigiani e il personale dell’ospedale, ha permesso agli studenti di mantenere costante nella progettazione prima e nella realizzazione poi la relazione con i committenti, caratteristica fondamentale di chi sceglie la decorazione come linguaggio artistico attraverso il quale esprimersi.

 

Un ringraziamento speciale va quindi al Prof. Matsuyama e agli studenti che hanno accolto questa sfida lavorando con impegno e devozione, all’Architetto Alessandra Dosselli per avere coordinato i lavori, al Presidente dell’Associazione Artigiani Bortolo Agliardi e al Direttore Paolo Carrera per la dedizione che sempre dimostrano nei confronti dei giovani nei quali credono fermamente e sui quali sono sempre disponibili ad investire.

E ancora Grazie a tutto il personale del reparto di Pneumologia degli Spedali Civili per il dialogo intrapreso con i giovani talenti dell’Accademia che ha permesso di raggiungere esiti tanto soddisfacenti.

  

 

 

 

 

 

 

«Per decorare il reparto di pneumologia degli Spedali Civili di Brescia abbiamo pensato di realizzare una serie di pannelli decorativi che riflettessero il tema dell’aria come fonte di vita, utilizzando una gamma di colori prismatici.

Con l’intento di mantenere l’armonia sia estetica che funzionale, le opere sono state distribuite nello spazio nel seguente modo: sul lato destro i pannelli dalle forme geometriche più rigide e di maggiori dimensioni, sul lato sinistro, invece, verranno poste forme più irregolari e tondeggianti.

Le rappresentazioni, astratte o semi-astratte, sono pensate in modo da suscitare emozioni e sensazioni positive in chi le osserva, sia nel personale medico che nei pazienti».

 

Gli studenti del Biennio specialistico, Scuola di Decorazione Artistica

 

  

Pannello Rosa

 Ai due ingressi del reparto si trovano due coppie di pannelli, sezionati in maniera astratta ed entrambi dorati.

 

I pannelli sono stati pensati come puramente decorativi e come anticipazione alle successive opere, frutto del lavoro personale di ciascun artista.

 

Da un lato l’oro è accompagnato da colori caldi mentre dall’altro da colori freddi. Questo per creare una contrapposizione armonica che risulti decorativamente gradevole.

 

Trasmutazione

Davide Foresti

Il pannello decorativo oltre che un elemento fisico inserito negli spazi degli Spedali Civili, possiede anche una valenza simbolica rappresentata dai colori utilizzati: speranza (verde) calore, gioia (arancione) e luce (bianco).

 

Il titolo della composizione “Trasmutazione”, vuole raccontare la storia di due amanti Clori e Zefiro raccontato in Le metamorfosi di Ovidio. Zefiro il Dio del vento, che spira e quindi è spirito, soffia su Clori che da questo leggero vento riesce solo a vomitare fiori. Attraverso questa azione, libera sé stessa da quel peso che aveva dentro di sé per far spazio a Zefiro, trasmutandosi in primavera.

 

Dal punto di vista figurativo, troviamo perciò due parti, il vento e la primavera. Il vento è rappresentato da riccioli vorticosi e da pennellate rapide e istintive e la primavera rappresentata da elementi floreali che si abbandonano al vento stesso.

 

Abbandonarsi significa mettersi in gioco e far posto a nuove idee, eliminare l’energia negativa, farsi riempire da quel vento che la stessa Clori ha usato per liberarsi da quel peso. In un contesto come quello ospedaliero, l’opera vuole rappresentare un messaggio di fiducia nei confronti del personale che ci permette attraverso il suo duro lavoro di risollevarci e di superare le nostre difficoltà e di liberarci da tutte quelle energie negative che si creano durante la permanenza in ospedale. La composizione vuole alleggerire, il contesto ospedaliero offrendo una certa vivibilità del luogo.

 

Da un punto di vista tecnico sono stati utilizzati diversi materiali dall’acrilico per il fondo, dallo stucco e dal vinavil per creare i riccioli del vento, alla foglia d’oro per gli elementi fiorali che in precedenza sono stati preparati sul linoleum per essere poi stampati con missione sul pannello.

Aria

Malina Georgiana Lucaci

Aria per noi è sinonimo di vita, è il nostro soffio vitale.

 

Dovendo descrivere l'aria subito si pensa ad una forma sinuosa, a qualcosa che scivola intorno a noi, che ci avvolge costantemente.

 

Spesso non ne percepiamo la presenza perché nella calma quotidiana l'aria è impalpabile, non definita, sfumata, sembrerebbe quasi effimera. Invece essa si intreccia e lega tutto quello che la circonda.

 

Il soffio dell'aria a volte si fa anche sentire come una carezza se si alza una brezza leggera da cui ci possiamo lasciar avvolgere.

 

È attraverso queste immagini che si comprendono le forme presenti nel pannello: lo sfondo mostra l'impalpabilità di questo elemento; attraverso delle pennellate sfumate che permettono la fusione dei colori viene creata questa atmosfera.

 

Le linee intrecciate che attraversano il pannello rappresentano invece quel soffio vitale che a tutto ci intreccia e ci congiunge, ma soprattutto che ci tiene in vita.

Breathe

Irene Curti

 L’unione di ciò che produce ossigeno e ciò che lo consuma.

 

La simbiosi tra l’albero e i bronchi.

 

Linee sinuose e bolle che coesistono e si liberano nell’aria

Primavera

Cintia Susan Tedoldi Raiol Olivera

 Prendendo in considerazione il contesto ospedaliero, il pannello raffigura ciò che rappresenta per me il “soffio di vita”: il senso di vita derivante dai colori e dalle forme della primavera.

 

La scelta della sagoma e del disegno che rendesse lo spazio più verticalizzante è funzionale all’allocazione dell’opera lungo il corridoio.

 

I colori sono stati scelti sia perché rimandano all’idea di primavera, che sulla base delle altre scelte cromatiche, proprio per dare continuità estetica e funzionale alla visione dello spazio.

 

L’opera rappresenta un insieme di petali uniti tra loro che rimandano ai legami umani: intrecciandosi, formano un lungo nastro che si staglia nello spazio.

 

I colori sfumati sullo sfondo entrano in contrasto con il “nastro” intrecciato più definito in primo piano e i due poli opposti creano una sorta di sbilanciamento, in modo da movimentare la rappresentazione.

Lys

Anaïs Sferrazza

 I filamenti rappresentati nel pannello sono molto simili a di fiori: si innalzano verso l’alto e sembrano quasi fluttuare sulla superficie del pannello in un soffio vitale.

 

Nonostante le sgocciolature colorate che vanno verso il basso, l’occhio delle persone tenderà sempre verso l’alto dell’opera.

 

Nel gesto di questo sguardo, il monito per chi si ritrova a dover percorrere il corridoio.  

 

In armonia con il soggetto i colori pastello dell'opera trasmettono un’atmosfera calma ma allo stesso tempo gioiosa, collegandosi armoniosamente anche con i pannelli posizionati accanto.

 

I cerchi che si intravedono sul fondo ricordano il bokeh, un effetto utilizzato in fotografia dove la luce, che risulta sfocata, si suddivide in tanti piccoli cerchi creando una surrealtà.

 

Guardare quest’opera significa estraniarsi dal contesto dell’ospedale per ricercare una propria tranquillità.

 

Spensieratezza, Leggerezza, Libertà, Respiro, Fluttuare... sono le parole che rappresentano l’ispirazione alla realizzazione del pannello.

Etereo

Luana Bigoni

 Il tema prevalente è l’aria.

 

Nel pannello sono rappresentati e uniti colori diversi con l’intento di mischiarli per porre lo sguardo all’interno del pannello stesso: qualcosa di etereo dentro cui l’osservatore possa perdersi.

 

L’osservatore della composizione e della stesura cromatica a pennellate varie, si discosta per un momento dalla realtà, creando un’immagine spirituale in cui trovare rifugio.

Rifrazione

Samuele Rongoni

 L’opera è la rappresentazione in chiave contemporanea di un tramonto.

 

Il tema scelto è quello della luce solare nell’attimo precedente alla sua scomparsa, quando questa evidenzia e tinge la massa atmosferica del cielo. Se si legge questo evento dal punto di vista filosofico e spirituale, esso diventa una metafora della vita quando è in procinto di spengersi; è in quel momento che evidenzia tutto il suo potenziale.

 

La scelta di colori caldi come il rosso e l’oro vuole enfatizzare la sensazione di impulso vitale.

 

La forma rimanda sia ad un ventaglio che ad un’ala dispiegata, a sottolineare la leggerezza dell’elemento aereo.

Soffio di quiete

Elisa Marchese Grandi

L’aria come fonte di vita è il filone che collega tutte le opere.

Ciò che più si avvicina a questa idea di “aria” è una composizione di forme irregolari ed evanescenti, basata su giochi di trasparenze che vanno a determinare pieni e vuoti.

 

La rappresentazione astratta vuole valorizzare le cromie utilizzate: l’incontro tra un colore caldo ed uno freddo producono una contrapposizione armonica. Il punto di incontro di questa “esplosione” crea delle tonalità labili che rimandano all’aria pura e cristallina. L’opera risulta così leggera e rilassante, suscitando emozioni positive ed un senso di quiete.

 

I colori scelti sono il blu, il fucsia e l’argento.

BLU: colore famoso per rappresentare la calma e la serenità. È associato a vari elementi naturali, come acqua ed aria. In psicologia, il blu riesce ad avere effetti rilassanti e distensivi sulla mente, aiutando chiunque ne sia circondato a ritrovare la propria pace interiore, allontanando le tensioni accumulate durante l’arco della giornata, dando tranquillità.

FUCSIA: questo colore ha un significato molto importante perché è relativo all’aumento degli stimoli ed è d’aiuto nel combattere lo stress. Difatti, questa tinta simboleggia ottimismo, ispirazione e mette buon umore. Spesso questo colore viene scelto per favorire la coesione e l’aggregazione tra persone che non si conoscono, oltre a sfruttarne le proprietà per chi soffre di solitudine.

ARGENTO: associato al colore della luna ed al continuo cambiamento, è collegato agli aspetti sensibili ed alla mente; infonde equilibrio ed armonia.

Primavera, Estate

Laura Sangalli, Eva Tonni

 La coppia di pannelli qui presentati gioca sullo stesso tema.

 

La scelta di accostare due opere è stata suggerita dallo spazio espositivo, molto vincolato sia dalla presenza di un corrimano, che dalle numerose porte presenti nel corridoio.

 

L’intento è quello di ricreare la sensazione che permette di respirare in due differenti situazioni entrambe piacevoli:

 

“Primavera” rievoca le frizzanti mattine primaverili trascorse con un caffè in mano ad osservare gli avvolgenti colori dell’alba al di là del vetro di una finestra.

 

“Estate” racconta di un pomeriggio estivo passato distesi tra l’erba ad osservare i rami degli alberi mossi dalla brezza.

 

Lo scopo dei pannelli è quello di restituire un’atmosfera calmante che inviti lo spettatore a prendersi un momento per sé e rilassarsi.

 

L’intento delle opere è quello di avvolgere l’osservatore in una coccola, un balsamo per calmare i sensi e ritrovare l’equilibrio.

Respiro

Maria Maddalena Martinelli

Cos'è la vita? Come l'uomo trasforma il vivere in convivere, il convivere con la sofferenza, con le gioie, l'orrore e la bellezza?

L’uomo ha smesso di vivere cominciando semplicemente ad aspettare che qualcosa accada, qualcosa che gli faccia capire quanto la vita sia preziosa, ma quando questo avviene è ormai cominciato a scadere il tempo.

 

Ci sono dei rari momenti in cui questo pensiero drammatico si addormenta, anche se magari solo per pochi istanti, ed è proprio quando, in un attimo di pace (che sia per una vacanza o per un bel brano musicale) si chiudono gli occhi e si inspira profondamente. Quando siamo agitati o stressati ci dicono sempre di respirare profondamente, di rilassarci e far sì che il battito cardiaco si calmi.

 

Chissà quanto abbiamo respirato negli ultimi due anni, quanto abbiamo dovuto faticare per mantenere la calma; ma la cosa assurda è che in questi anni di pandemia abbiamo effettivamente cominciato a desiderare di vivere, a sperare di poter uscire di casa e respirare profondamente. È in questo momento che la convivenza si trasforma in desiderio di vita, quando non ti accontenti più di sopravvivere ma desideri semplicemente vivere.

  

Come suggerito dal titolo, l’opera trae il respiro da se stessa; è stato a tal fine utilizzato acrilico molto diluito e polvere di rame. Creati i colori, sono stati diluiti e versati sulla superficie lasciando che si disponessero nella maniera più autonoma possibile, suggerendogli solo a volte una direzione, muovendo il pannello. Una volta asciutto ho aggiunto la polvere di rame.

Atmosfere di sogno e vita

Giorgio Carera Quarena

 Un paesaggio intuitivo ed espressionista che si concentra soprattutto sull’atmosfera e i colori del cielo, della nebbia e dell’acqua per creare un effetto di avvolgimento nell’opera e un’atmosfera di tranquillità.

Pannello Blu

Giorgio Carera Quarena, Samuele Rongoni, Davide Foresti, Elisa Marchese Grandi, Irene Curti, Maddalena Martinelli Maria, Cintia Susan Tedoldi Raiol Oliveira

 Ai due ingressi del reparto si trovano due coppie di pannelli, sezionati in maniera astratta ed entrambi dorati.

 

I pannelli sono stati pensati come puramente decorativi e come anticipazione alle successive opere, frutto del lavoro personale di ciascun artista.

 

Da un lato l’oro è accompagnato da colori caldi mentre dall’altro da colori freddi. Questo per creare una contrapposizione armonica che risulti decorativamente gradevole.