COMUNICATO STAMPA 14/07/2020
Siamo alla terza settimana di Luglio la Camera dei Deputati ha approvato nella seduta del 9 luglio u.s. il disegno di legge di conversione del Decreto Rilancio (DL 34/2020). Ora arriverà all’esame del Senato per la conversione con scadenza prevista per il 18 luglio.
La complessità dei contenuti è chiara a tutti, ma altrettanto atteso è il contenuto che sono chiamati a deliberare. Tra i vari temi strategici, l’art.119, tiene in ansia molti cittadini ed imprese.
Stiamo parlando degli incentivi ECOBONUS e SISMABONUS al 110% che interessano la riqualificazione del patrimonio immobiliare.
Trattasi di provvedimenti già conosciuti ed utilizzati, ma con una opportunità di esecuzione dei lavori, a costo zero per i proprietari degli immobili, a patto di poter eseguire le opere raggiungendo standard di miglioramento previsti dal normatore.
E’ sicuramente una grande opportunità per riqualificare il parco immobiliare, ma nel frattempo il mercato edile è paralizzato in attesa di conoscere le regole e le norme per l’ingaggio.
Quindi entro sabato prossimo dovrà essere emanata la conversione in Legge, ed entro il mese di Agosto sono attesi i provvedimenti attuativi dell'Agenzia delle Entrate e del Mise che renderanno effettiva la cessione del credito d’imposta.
Da quanto ci è stato comunicato dagli organi competenti, alcune correzioni dei contenuti hanno portato molti addetti ai lavori a sedersi alla scrivania ed a rifare valutazioni tecniche ed economiche per verificare la fattibilità degli interventi in preventivazione.
Giustamente il normatore ha preteso che i lavori vadano eseguiti con la finalità di migliorare qualitativamente le opere eseguite con l’utilizzo di materiali di qualità a basso impatto ambientale (CAM) e con l’ottenimento di almeno due salti di classe energetica.
Bene, questa è la strada da percorrere per creare un ambiente più rispettoso per le future generazioni, ma a volte ci chiediamo se la modulazione tra esigenze progettuali tecnico esecutive e volere politico sono state sufficientemente valutate. Si vuole veramente attuare gli obiettivi a cui la norma aspira o si vuole solo creare un’aspettativa che rimarrà tale? Tagliare i tetti di spesa per singoli interventi del 25% per l’esecuzione di interventi di ECOBONUS, nel 2019 erano pari a € 40.000,00 per unità immobiliare ed ora sono ridotti a € 30.000,00 per unità, può ipotizzare che la volontà di incentivare le opere sfruttando tale opportunità, non sia cosi condivisa da chi questa norma è chiamato a convertire in legge.
Se si alza il livello di riqualificazione energetica portandolo a 2 salti di classe e si obbliga ad utilizzare prodotti che rispondano ai Criteri Ambientali Minimi (CAM) e quindi a più alto il valore qualitativo ma anche di costo, e si abbassa l’ammontare fiscale a cui attingere per pagare le opere eseguite (€ 30.000,00), qualcosa non quadra.
In Associazione Artigiani abbiamo costituito un gruppo di lavoro che sta predisponendo protocolli per dare indicazioni sulle opportunità che la norma consente, oltre a consulenze di carattere fiscale ed operativo sulle valutazioni da mettere in atto. Abbiamo creato linea di interlocuzione con il mondo bancario e assicurativo quali possibili cessionari dei crediti di imposta e ottenere liquidità per l’impresa. Nessuna valutazione è caduta nel vuoto perché una opportunità così non è da perdere.
Poter usufruire della cessione del credito quale moneta per la riqualificazione è una grande opportunità, non facciamola finire come al solito in un “sogno non realizzato.”
BORTOLO AGLIARDI
Presidente Associazione Artigiani