«Non lo dimenticheremo questo 2020.»
È certamente il fine d'anno più doloroso da decenni. No, non ci dimenticheremo di questo 2020 ed è persino inutile enumerare i perché.
Il dolore che ha portato sta ormai segnato nell'animo di tutti, per lenire simile ferite non basterà il tempo. Si tenterà di conviverci, ovviamente, ma il ricordo resterà lì, forte e vivo per chi è stato colpito direttamente, vivo e forte per chi ha avuto la fortuna di non esserne toccato. Ma è stato anche un anno a suo modo sorprendente su altri profili. Ad esempio ci ha consentito di riscoprire una parola – una virtù – che avevamo messo un po' in soffitta: la solidarietà. Semmai servisse capire e far vedere a noi stessi che cosa significa solidarietà, il mondo d'inizio anno ne ha data una rappresentazione magnifica, straordinaria. E questo vale per quanto fatto fra le persone, ma io aggiungo che vale anche per quanto fatto dalle aziende e fra le aziende. E poi, sempre il 2020, ha fatto vedere cosa significhi “resilienza”, parola (ma anche questa è una virtù) che significa la capacità di adattarsi, di trovare forme di resistenza, di ideare soluzioni che possano non già di contrastare di petto un problema o un evento (il covid) ma di tentare di tamponare, di resistere, di creare rapporti e solidarietà fra vicini per battersi al meglio. E così è stato. Non è stato così per tutti, intendiamoci. Essere resilienti significa anche avere un minimo di attrezzature (anche culturali), diciamo così, per resistere. Qualche debolezza, qualche cedimento, anche sul fronte delle imprese, non è mancato. Ma direi che, nel complesso, le aziende (e in particolare il mondo dell'artigianato) mi pare abbiano superato la prova: piegate ma non spezzate, si potrebbe dire. In questo ruolo di resilienza, è stato essenziale il ruolo delle associazioni di categoria, io dico in particolare dell'associazione che presiedo, ma credo che sia stato così anche per le altre.
La pandemia ha dimostrato quel che significa essere un'associazione, quel che significa far parte di una associazione. In una situazione a dir poco caotica, l'Associazione ha fatto argine, ha assistito le aziende nell'uso degli strumenti messi a disposizione per loro e i loro dipendenti, c'è stata disponibilità all'assistenza, alla guida, credo abbiamo fatto il possibile per tutelare le imprese. Dico anche che c'è stata, ed è un aspetto che si considera poco, disponibilità all'ascolto, direi al conforto, abbiamo spinto a tener duro in giorni quando pareva il mondo crollasse, che il futuro fosse una enorme incognita. L'associazione ha dimostrato cosa significa non esser soli.
E quindi mai come oggi, a fine anno, ad epidemia sperabilmente sotto controllo e con i vaccini alle viste, è magnifico poter fare gli auguri di un nuovo anno, che non sarà facile ma che ragionevolmente sarà meglio – molto meglio – di quello che se ne sta andando. Non mancheranno i problemi, continueremo a doverci misurare col covid (ma con i vaccini) e si dovranno affrontare i problemi economici e sociali che il covid ci sta lasciando. Non saranno mesi facili ma, dopo quelli che abbiamo superato, che cosa ci può far paura. E quindi, e ancora una volta, Buon Natale e Felice 2021.
BORTOLO AGLIARDI
Presidente Associazione Artigiani