REGISTRATORI TELEMATICI, ESTESA LA MORATORIA
Posticipato al 01 gennaio 2021, rispetto al prossimo 01 luglio 2020, l’avvio dell’obbligo generalizzato di memorizzazione elettronica e trasmissione telematica dei corrispettivi: così dispone l’articolo 140 del Dl 34/2020 riconoscendo la moratoria delle sanzioni agli operatori a condizione che abbiano documentato le vendite, con gli strumenti e le modalità conosciute quali ricevute, scontrini e bollettari, provvedendo a trasmettere entro la fine del mese successivo i relativi dati avvalendosi delle procedure messe a disposizione dall’Agenzia delle Entrate.
Ulteriori differimenti e sospensioni degli adempimenti correlati all’invio dei corrispettivi telematici, compreso l’avvio della lotteria degli scontrini, rappresentano nei fatti alcune tra le misure contenute nel Dl 34/2020.
Per quelle attività commerciali interessate dai provvedimenti di chiusura temporanea non era tenuta nessuna comunicazione al Fisco né alcuna procedura sui registratori telematici. Al termine della prima giornata di riapertura, ugualmente a quanto già accade per riposi settimanali, ferie o malattia, sarà infatti lo stesso registratore telematico a certificare, in via automatica, l’assenza di corrispettivi memorizzati durante le giornate di chiusura.
Nessun adempimento viene richiesto per i commercianti che ancora non fossero dotati di RT durante la fase transitoria. Per favorire inoltre il transito verso una gestione dei corrispettivi telematici esclusivamente con RT è stato prorogato al 31 dicembre 2020, rispetto al 30 giugno 2020, dall’articolo 140 del decreto rilancio.
Nessuna riapertura dei termini invece per i contribuenti che, avendo dichiarato nel 2018 un volume d’affari di 400 mila euro, avrebbero dovuto memorizzare e trasmettere i dati a partire dal 1° luglio 2019 salvo la possibilità di regolarizzare, senza sanzioni, avvalendosi per l’invio del maggior termine coincidente con la presentazione della dichiarazione Iva per il 2019, come riconosciuto dalla risoluzione n. 6/E del 10 febbraio 2020, inizialmente stabilito al 30 aprile 2020 ma differito al 30 giugno 2020 in costanza dell’emergenza epidemiologica.
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